DiVino

Titolo originale inglese "DVine"

Il bosone o la particella di Dio

«In Vino Veritas»

una piccola sagoma di uomo che si appoggia su una enorme caraffa di vino

«DiVino» 

1973

tecnica mista 95x63 cm (l' ideale è un contenitore di vino di 7 metri d'altezza)

Dedicato a “Max Plonck” e Peter Higgs

 

 

Fin dai tempi dell’antica Grecia, Dioniso - il vino è associato alla divinità, al dio Dionisio che ai banchetti. Quest’opera, realizzata nel 1973, postula la possibilità di trovare nel vino (‘in vino veritas’) quella particella divina, il bosone Higgs (che è stata scoperta nel luglio 2012).

Il bosone di Higgs è stato soprannominato 'la Particella di Dio' dal premio Nobel per la fisica Leon M Lederman, nel suo libro omonimo del 1993, perché è 'così cruciale per la nostra comprensione ultima della struttura della materia, eppure così sfuggente'. Aggiunge che un secondo motivo era “perche l'editore non ci avrebbe permesso di chiamarlo ‘La dannata particella’, benché questo probabilmente sarebbe stato il nome più appropriato”, data la difficoltà per scoprirlo.

Vino e Verità, alcool e scienza, sono anche legati in qualche modo alla scoperta del DNA.
Dopo tutto, nel 1953, prima di pubblicare le loro scoperte in una rivista scientifica, Francis


Crick irruppe nell’Eagle Pub di Cambridge, dove gli scienziati dell’università stavano pranzando, per annunciare che lui e James Watson avevano trovato “il segreto della vita”.

D-vine è dedicato a Max Planck, fisico tedesco, fondatore della teoria dei quanti, (il cui nome qui gioca con il colloquiale ‘plonk’ – un vinaccio da trangugiare, piuttosto che sorseggiare) e a Peter Higgs, fisico inglese, che spiegò l’origine dei bosoni W e Z e che (tra gli altri!) postulò l’esistenza del bosone Higgs, che da lui prese il nome (il suo cognome diviene Hick, come in hiccup, singhiozzo).

Lo sfondo dell’immagine è verde erba : 'Il campo di Higgs'.