PreText BeeYond in Four-mation
1980-2006
libro trasparente (un 'testo', text) in plexiglass con quattro api d'oro racchiuse nella copertina.
Un 'buco nero' al centro del libro. (LED all'interno)
Dedicato all' alfabeto lineare e Charles Seife
I pitagorici credevano che la 'Tetrade' (il numero 4) fosse un numero perfetto, che simboleggiasse Dio. Nella mitologia le api (tra i loro vari simbolismi) sono le organizzatrici dell'universo tra la Terra e il Cielo, rappresentano tutti i principi vitali e incarnano l'anima. In alcuni testi provenienti dall’India, l'ape rappresenta lo spirito che si intossica con il polline della conoscenza.
Forse ricordate da “The Black-Hole Truth” che i buchi neri ‘ingoiano’ le informazioni e (a meno che non siano 'singolarità nude') non le lasciano uscire ('Dio aborre una singolarità nuda.')
Potremmo provare disagio a considerare la teoria postulata da Charles Seife, secondo cui l'universo è solo un computer gigante. Cosa (se mai ci fosse) si troverebbe oltre i suoi calcoli ? OK ! Così le 'cose' nell'universo possono essere espresse con gli strumenti del sistema binario ! E allora ? Dove nascono le condizioni dominanti e le regole che permettono l'esistenza di queste "cose" calcolabili ? Sicuramente, anche se l'universo (o multiverso infinito ?) è il risultato del puro caso, il caso deve aver trovato un terreno fertile su cui elaborare la sua magia. Qual è la natura di un terreno così fertile ? (E’ l’eterno ?)
Si potrebbe forse desiderare di condividere l’idea di Bertrand Russell, che “l'Universo è semplicemente qui”. Quindi, forse, anche se l’opinione può apparire assurda (benché probabilmente in qualche modo logica, essendo enunciata da un matematico), le condizioni, così come il 'testo' che racchiude le regole primordiali (anche se piuttosto insoddisfacenti), sono sempre esistite e sempre esisteranno:
'All’inizio non c'era Inizio,
E alla fine, nessuna Fine ... '
Christopher Logue
Come può essere creato un processo che 'semplicemente è' ? (Una moderna 'estensione' del 'panteismo' ?)
È possibile che non si rimanga soddisfatti da una risposta così riduttiva, e si cominci faticosamente a speculare sulla possibile esistenza di “forze e sulla presenza di una Entità”, che non possiede le caratteristiche, e soprattutto i limiti, di questo Universo così come è.
Dovremmo, a questo punto, prendere in considerazione la domanda retorica di James Joyce, “Che tipo di affrancamento sarebbe quello di abbandonare un assurdo che è logico e coerente e abbracciarne uno che è illogico e incoerente ?”
Non ci sono risposte qui, solo umili domande ! E un 'pre-testo' (pre-text) per 'creare' una 'scultura concettuale' !