La chiarezza della visione a posteriori

Titolo originale inglese "Arse-tronomy"

Un occhio è rivolto al cielo e guarda attraverso un telescopio in uno spazio 'senza tempo L’occhio è rivolto al cielo e guarda attraverso un telescopio in uno spazio 'senza tempo

 

 

1973-2002

tecnica mista 60x60x60 cm (LED all'interno)

Dedicato a Galileo Galilei

 

 

 

L’occhio è rivolto al cielo e guarda attraverso un telescopio in uno spazio 'senza tempo'. L'artista ha realizzato l'oggetto inquadrato in verde turchese, seguendo la scoperta del 2001di Karl Glazebrook e Ivan Baldry della John Hopkins University, secondo cui questo sarebbe ilcolore dell'universo.

Gli scienziati hanno ottenuto questo verde etereo scomponendo tutte le lunghezze d'onda dei colori visibili, e convertendo le loro componenti in un unico colore percepibile dall'occhio umano. Un anno dopo, tuttavia, Glazebrook e Baldry hanno corretto la loro analisi - c'era statoun errore nel software utilizzato per i loro calcoli. Il vero colore dell'universo, si è scoperto, è un beige (!) piuttosto scialbo, chiamato “Latte cosmico”.

Fortunatamente, l'arte può supplire alla mancanza di originalità che talvolta presenta il reale, e così qui il verde non è stato sostituito da un davvero poco romantico color cappuccino bianco sporco, anche se non è più così 'vero'.

La posizione dell’occhio in questa scultura sembra alquanto singolare (anche se Max Ernst fece ancora 'di meglio' disegnando un occhio in una vagina!).

Nell'opera troviamo un implicito riferimento al rovesciamento della teoria geocentrica in quella eliocentrica.

L’opera è dedicata a Galileo Galilei, che con il suo telescopio osservò le fasi di Venere, scoprì i quattro satelliti maggiori di Giove, osservò ed analizzò le macchie solari. Galilei sostenne l’eliocentrismo e scrisse 'Il dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo'. Per questo fu processato dall’Inquisizione romana nel 1615 con l’accusa di eresia.

Avremo mai il coraggio di pensare in modo rivoluzionario, di ragionare per assurdo, togliere gli assiomi e generare equazioni infinite per definizione?

Si dice che quando osserviamo il cielo notturno, osserviamo eventi passati, perché le stelle e i pianeti sono così lontani da noi che alla loro luce serve un bel po’ di tempo per raggiungerci.

Tuttavia, alcuni matematici (Roger Penrose in primis) postulano che, mentre la materia non può viaggiare più velocemente della luce,
l'informazione può. Esperimenti hanno misurato che la velocità di questo 'quanglement' (unione quantica) è almeno 10.000 volte superiore a quella della luce. Quali sono le implicazioni? Forse noi pur non essendo in grado di 'vedere' gli eventi della vita delle stelle e dei pianeti 'adesso', possiamo osservare la realtà di quegli eventi grazie alla 'funzione d'onda' che si innesca quando si verificano, e che è legata indissolubilmente a noi e al cosmo.